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Poesia

Lo scrittore argentino Jorge Luis Borges occupa un posto eccezionale nel patrimonio letterario del mondo. Romanziere, storico, narratore, poeta è stato un esploratore insaziabile dell’arte dello scrivere.
Fu anche scacchista inveterato e fin da adolescente passava le notti a giocare con suo padre.
Ecco due celebri sonetti sul Nobile Gioco, da noi tradotti in italiano.

 

AJEDREZ

1)
En su grave rincón, los jugadores
Rigen las lentas piezas. El tablero
Los demora hasta el alba en su severo
Ámbito en que se odian dos colores.

Adentro irradian mágicos rigores
Las formas: torre homérica, ligero
Caballo, armada reina, rey postrero,
Oblicuo alfil y peones agresores.

Cuando los jugadores se hayan ido
Cuando el tiempo los haya consumido,
Ciertamente no habrá cesado el rito.

En el oriente se encendió esta guerra
Cuyo anfiteatro es hoy toda la tierra,
Como el otro, este juego es infinito.

2)
Tenue rey, sesgo alfil, encarnizada
Reina, torre directa y peón ladino
Sobre lo negro y blanco del camino
Buscan y libran su batalla armada.

No saben que la mano señalada
Del jugador gobierna su destino,
No saben que un rigor adamantino
Sujeta su albedrío y su jornada.

También el jugador es prisionero
(La sentencia es de Omar) de otro tablero
De negras noches y de blancos días.

Dios mueve al jugador y éste, la pieza.
¿Qué dios detrás de Dios la trama empieza
De polvo y tiempo y sueño y agonía?

Jorge Luis Borges ( 1899 – 1986)

SCACCHI

1)
Nel loro angolo i seri giocatori
Guidano i lenti pezzi. Alla scacchiera
Si attardan fino all’alba, alla severa
Tavola dove s’odian due colori.

Dentro, le forme irradiano rigori
Magici: torre omerica, leggera
Cavalleria, estremo re, regina fiera,
Alfiere obliquo, pedoni aggressori.

Quando i giocatori sono andati,
Quando il tempo li avrà consumati,
Non sarà certo finito questo rito.

Cominciata è in Oriente questa guerra
Il suo teatro è tutta la Terra,
Come l’altro questo gioco è infinito.

2)
Debol Re, sghembo alfiere, indiavolata
Regina, diretta torre, pedone assassino,
Sopra il nero ed il bianco del cammino
Cercano e danno la lor battaglia armata.

Non sanno che la mano già fissata
Del giocator conduce il lor destino,
Non sanno che un rigore adamantino
Guida la sorte lor predestinata.

La vita di chi gioca è prigioniera
(Lo disse Omar) di un’altra scacchiera,
Di bianchi giorni e di nottate nere.

Dio muove il giocatore e questi il pezzo.
Quale dio c’è dietro Dio, e per suo mezzo
Si decidon tempi, sogni ed agonie vere?

(traduzione libera Luciano Morganti)


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